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24 Maggio 2014 – Come tutti si aspettavano alla vigilia, quella tra Real e Atletico non è stata una finale di Champions League come tutte le altre. I ragazzi di Simeone hanno giocato una partita splendida che li stava per incoronare campioni d’Europa, un sogno sfumato solo nei minuti di recupero dei tempi regolamentari. Il punteggio finale è in fin troppo penalizzante per una squadra che in questa stagione non aveva mai perso in Champions, conquistando con merito la finale.
Forte della vittoria del campionato, l’Atletico ha approcciato questa partita con l’intenzione di giocarsela senza troppi timori. Emblematico in tal senso l’arrivo del pullman allo Stadio Da Luz, a bordo del quale squadra e staff stavano ascoltando musica a tutto volume battendo i pugni sui finestrini. Un’atmosfera decisamente diversa rispetto a quella che si poteva leggere sui volti tesi dei giocatori del Real quando sono scesi dal pullman.
Troppo importante questa finale per le merengues, che da ben 12 anni la inseguivano per vincere la decima Champions League. La partita non è iniziata sotto i migliori auspici per Simeone, costretto già all’ottavo minuto a fare il primo cambio facendo entrare Adrian Lopez al posto di quel ‘testone’ di Diego Costa, che ha voluto ostinatamente giocare questa partita nonostante i problemi fisici. Troppa la voglia di esserci, costata cara all’Atletico che ha perso subito un cambio che poteva tornare utilissimo nel finale.
Il Real è partito molto contratto, risultando sterile in avanti; evidentemente era troppa la paura di sbagliare la partita più importante. L’Atletico ha approfittato della situazione con la solita astuzia, decidendo di non aggredire gli avversari, evitando così di concedere qualche contropiede in campo aperto a Ronaldo e compagni che avrebbe potuto risvegliare le sicurezze di una squadra zeppa di fuoriclasse.
Al 37esimo i campioni di Spagna in carica sono anche riusciti a portarsi in vantaggio, usufruendo di un grande regalo di Iker Casillas. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo il portiere e capitano del Real è uscito inspiegabilmente dai pali al momento sbagliato, permettendo all’uruguayano Godin di segnare con un banale appoggio di testa altrimenti innocuo.
Il Real ha accusato il colpo, rischiando anche di subire il raddoppio due minuti dopo, sempre sugli sviluppi di un angolo, con una girata di Adrian Lopez terminata di poco sul fondo. Nella ripresa l’Atletico è sceso in campo ancora più concentrato, andando nuovamente vicino al gol con un destro secco di Adrian Lopez deviato in angolo in modo fortunoso da Khedira. Il Real con il passare dei minuti ha alzato il baricentro, senza tuttavia concludere granché davanti alla porta avversaria; Bale continuava a ‘ciabattare’ tiri da posizioni invitanti, mentre Ronaldo non riusciva mai ad indovinare il movimento giusto.
A tutto il resto ci pensavano Miranda, Godin e Felipe Luis, autentici mastini della difesa, sempre posizionati ottimamente e sempre pronti a prendersi dei rischi pur di fermare gli avversari. A cinque minuti dalla fine anche Juanfran si è superato con una diagonale in area di rigore da standing ovation, conclusa con un intervento da karateka per impedire a Marcelo di colpire di testa da pochi passi. Quando l’arbitro ha indicato il recupero di 5 minuti, Simeone stava già esultando verso i suoi tifosi ormai in delirio. Al 93esimo, però, è arrivata la beffa.
Sergio Ramos, da almeno un quarto d’ora schierato da attaccante aggiunto, ha rubato il tempo a Tiago su corner, infilando il pallone all’angolino con un colpo di testa. Un incubo per i giocatori ed i tifosi colchoneros che stavano solo aspettando di vedere Gabi alzare la coppa al cielo davanti ai rivali di sempre. Il primo tempo supplementare si è giocato a ritmi molto bassi, con l’Atletico, ormai esausto, tutto a difesa della propria porta.
Al sesto minuto del secondo extratime Di Maria ha avuto un guizzo dei suoi, seminando il panico nell’area avversaria per poi calciare in porta da distanza ravvicinata. Gareth Bale è stato il primo ad arrivare sulla respinta di Courtois, schiacciando il pallone in rete di testa. Per il gallese erano già pronti articoli e commenti di fuoco per una prestazione sottotono, nella quale aveva sciupato malamente tre occasioni d’oro, ma tutto è cambiato con quel tap-in di testa; ora nessuno si ricorderà i suoi errori, mentre il gol resterà nella storia.
La rete del 2-1 ha spazzato via dal campo l’Atletico che stava pregando di arrivare ai rigori per affidare tutte le speranze a Courtois. Dopo il gol i ragazzi di Simeone si sono disuniti, permettendo al Real di segnare prima il 3-1 con Marcelo e poi anche il 4-1 con Ronaldo su rigore. Il Real adesso potrà godersi questa benedetta decima Champions, mentre l’Atletico potrà solo riprovarci, sperando che non sia necessario aspettare altri 40 anni per disputare una finale.
Real Madrid – Atletico Madrid 4-1 | Le Foto
Real Madrid – Atletico Madrid 4-1 | Foto Finale Champions League 2014
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