José Mourinho è fatto così, ogni tanto ha bisogno di avocare un complotto su di sé, altrimenti non si sente realizzato. Nelle ultime stagioni, lo Special One si è scagliato praticamente contro tutto e tutti: in un’occasione, dopo una sconfitta con il Barcellona in Champions League, Mourinho mise in mezzo anche l’Unicef, sponsor dei blaugrana, con dichiarazioni degne di un paranoico.
Oggi, l’allenatore del Real Madrid si è svegliato con l’idea di attaccare la Fifa che avrebbe compiuto l’imperdonabile errore di non assegnargli il premio come Migliore Allenatore del Mondo, finito, invece, tra le mani di Vicente del Bosque, commissario tecnico della nazionale spagnola.
Mourinho non ha usato giri di parole e ha contestato presunte irregolarità:
C’è stata irregolarità nella votazione per il miglior allenatore del mondo. C’è stata mancanza di trasparenza. La Fifa era a conoscenza di queste irregolarità, sapeva che esistevano e non le ha evitate.
Secondo Mourinho, una serie di commissari tecnici, calciatori e giornalisti, amici “stretti” di Del Bosque, avrebbero influenzato fortemente il voto finale.
E’ probabilmente per questo che l’allenatore portoghese ha deciso di disertare la cerimonia di premiazione, nonostante all’inizio Mourinho giustificò la decisione, parlando di non meglio precisati “motivi personali”:
Pentito? No, è stata la scelta giusta. Quando più di una, due, tre persone mi hanno chiamato dicendomi “Ho votato per te ma il voto registrato è diverso”, ho deciso di non andare.
La Fifa, pur non essendo affatto obbligata a farlo, ha deciso di replicare prontamente alle parole di Mourinho:
Confermiamo che la votazione pubblicata dalla Fifa è quella corretta.
In poche parole, abbiamo assistito ad un’altra polemica di Mourinho, innescata sul semplice e banale “sentito dire” e, francamente, non c’è nulla di più inutile.
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