Anche Juan Roman Riquelme si ritira dal calcio giocato: il talentuoso fantasista argentino, 37 anni a giugno e idolo indiscusso alla Bombonera, ha comunicato tramite un’intervista a ESPN che non indosserà più gli scarpini per ricamare assist o gonfiare la rete. Dopo aver esaudito tutto i suoi più reconditi desideri partoriti da bambino, ultimo quello di indossare la maglia dell’Argentinos Juniors (il primo club che lo aveva lanciato ancora ragazzino), il genio di San Fernando soprannominato El Mudo per la sua indole taciturna ha deciso di declinare le ultime due offerte, quelle del Velez Sarsfield e del Cerro Porteno, dopo un mese di riflessione; prima di Natale Riquelme aveva infatti fatto tremare i suoi tantissimi sostenitori dichiarando: “Ho 36 anni e se arriverà qualche club capace di entusiasmarmi continuerò a giocare. Altrimenti guarderò il calcio per televisione“.
Ieri l’annuncio ufficiale che ha spiazzato molti ma non chi lo conosce bene, Riquelme da oggi è un ex calciatore:
“Giocare a calcio è la cosa più bella che ci sia, ho avuto la fortuna di fare un lavoro che mi piace. Mi sono divertito tanto e ho lasciato tantissimi ricordi, ma ho preso una decisione: smetterò di giocare a calcio. Ho avuto la fortuna di vincere un Clasico, è una cosa davvero incredibile. Ed è difficile scegliere quale sia stato il più bello. Per me nella prima divisione argentina esiste solo una maglia, quella del Boca. Con questa maglia ho vinto tanto, ho realizzato tutti i miei sogni, ora tocca agli altri. Maradona? E’ unico, semplicemente il migliore della storia”.
Per venti anni è stato l’uomo simbolo del Boca Juniors, il club che lo prelevò ancora minorenne dall’Argentinos Juniors e che lo fece esplodere a fine anni ’90; compiute le 24 primavere decise di tentare l’avventura oltreoceano accasandosi al Barcellona, ma al Camp Nou non riuscì ad esprimersi ai suoi livelli abituali. La giusta dimensione la trovò invece al Madrigal dove in tre anni risultò leader e giocate chiave del Villarreal, condotto fino alla semifinale di Champions quando un suo errore dal dischetto contro l’Arsenal fu decisivo per l’eliminazione del Sottomarino Giallo a un passo dal Paradiso. Quindi il ritorno a Buenos Aires, ovviamente al Boca, infine i Bichos Colorados, per chiudere una carriera fulgida in cui ha anche vestito con onore la maglia della Nazionale Argentina per 54 volte, partecipando ai Mondiali 2006 e vincendo con la Selezione Olimpica l’oro a Pechino giocando da fuoriquota.
Per molti suoi colleghi è stato uno dei calciatori più forti della storia, pure in Argentina la pensano così, ma alle nostre latitudini il suo talento è spesso passato sottotraccia. Anche per colpa del suo carattere schivo.
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