Paulo Fonseca

Piovono critiche, anche forti, sul Milan nonostante la vittoria europea di Bratislava che avrebbe dovuto riportare il sereno.

In un panorama calcistico dove le vittorie vengono spesso celebrate senza soffermarsi troppo sulle modalità con cui sono ottenute, le recenti prestazioni del Milan sollevano interrogativi che vanno oltre il semplice risultato finale.

La squadra rossonera, nonostante si sia aggiudicata l’ultima partita in Champions League contro lo Slovan Bratislava, non è riuscita a convincere gli esperti e gli appassionati, evidenziando delle lacune che meritano un’analisi più approfondita.

Una vittoria poco convincente

Il Milan, in questa fase della Champions League, ha mostrato delle vulnerabilità che, secondo alcuni commentatori, non dovrebbero appartenere ad una squadra di tale calibro. Un episodio emblematico è stato il gol subito sull’1-0, risultato di un contropiede scaturito da un’azione d’attacco del Milan stesso. Questo tipo di disattenzioni, tipiche di categorie molto più basse, hanno portato ad interrogativi severi sulla preparazione e sulla strategia adottata dalla squadra e dal suo allenatore.

Critiche all’approccio tattico

Quello che sembra preoccupare non è tanto la vittoria di misura conseguita, quanto piuttosto la maniera in cui il Milan ha gestito il vantaggio e le dinamiche di gioco. Sorprendentemente aperta era la partita contro una squadra che, senza sminuire, ha mostrato finora performance piuttosto deboli in Champions League, subendo 15 gol e segnando solo in due occasioni nelle prime quattro partite. D’altro lato, la squadra milanese, che in teoria avrebbe dovuto dominare l’incontro, afferma Alfredo Pedullà intervenuto a Sportitalia, ma ha rischiato più volte di subire gol, esponendosi agli attacchi avversari in maniera piuttosto ingenua. Il giornalista ha poi criticato senza mezze misure l’assetto tattico della squadra di Fonseca affermando che “il gol che il Milan ha preso sull’1-0, quel contropiede su un’azione d’attacco, è una roba da scuola calcio. Cioè alla scuola calcio ti dicono: se fai quelle cose lì non devi più essere tesserato, evidentemente non hai un allenatore capace e non puoi fare la scuola calcio”. Ulteriore punto di critica è stata la gestione degli uomini in campo da parte dell’allenatore del Milan, in particolare per quanto riguarda le scelte relative a Rafael Leao. La decisione di tenere in panchina un giocatore chiave senza fornire spiegazioni convincenti, unita alla retorica del “dovevamo vincere e basta”, non fa che alimentare dubbi sulla capacità di leggere la partita e di adattare di conseguenza la strategia. Questo atteggiamento, che è stato paragonato a quello di un dopolavoro ferroviario piuttosto che a quello di una squadra professionistica, solleva questioni sulle dinamiche interne e sulla comunicazione tra staff tecnico e giocatori.

Paulo Fonseca

Il cammino del Milan e il futuro

Guardando al futuro, è evidente che il Milan dovrà riflettere su questi aspetti per affrontare al meglio le prossime sfide in Champions League e in campionato. Oltre alla necessità di una vittoria convincente per il morale e per la classifica, c’è quella, forse ancora più pressante, di mostrare una maturità tattica e una coesione di squadra capaci di affrontare situazioni di gioco complesse senza vacillare. La strada del Milan verso il successo sembra ancora essere costellata di ostacoli da superare, non solo sul campo ma anche nella mentalità con cui affronta ogni singola partita.

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ultimo aggiornamento: 27-11-2024