In principio è stato Federico Balzaretti, la Roma da un anno e più deve fare a meno di lui per un inguaribile problema pubico; poi è stato il turno di Leandro Castan, per il brasiliano problema al cervelletto e delicata operazione in arrivo, ma oltre a questi due lungodegenti Rudi Garcia quest’anno sta facendo i salti mortali per quadrare il cerchio in difesa e domani contro il CSKA Mosca, partita decisiva di Champions League, potrebbe affidarsi a una retroguardia inedita con al centro Manolas e Astori (almeno l’ex cagliaritano sembra totalmente recuperato), a sinistra Holebas dovrebbe vincere il ballottaggio con Cole, mentre a destra bisognerà capire se il tecnico francese si affiderà a un giovane o a un giocatore fuori ruolo.
In teoria la corsia destra era di diritto di Vasilis Torosidis, uscito però malconcio dalla sfida di Bergamo per un risentimento al polpaccio; prima ancora del greco su quella fascia operava, e bene, Maicon che da 40 giorni è uscito però dai radar: il suo infortunio comincia a far storcere il naso nell’ambiente, perché ai consigli e alle terapie proposte dallo staff medico romanista, il giocatore – che soffre di un’infiammazione cronica al ginocchio destro – preferisce fare di testa sua, impiegando fattori di crescita ed escludendo a priori un’operazione. Il risultato? Maicon aveva un posto prenotato sul volo per Mosca, lui però ha declinato la convocazione asserendo di non sentirsi pronto nonostante Garcia volesse impiegarlo.
Dunque al suo posto dovrebbe giocare addirittura Alessandro Florenzi trasformato terzino per l’occasione, anche se dopo il buono esordio contro l’Atalanta alla fine la scelta potrebbe ricadere sul giovane Michele Somma, figlio dell’allenatore ex Empoli e spesso accompagnatore del padre in panchina ormai dieci anni fa; in difesa sono questi i dubbi di Garcia, quelli inerenti gli out, mentre come detto al centro le scelte sono obbligate, anche perché pure Mapou Yanga-Mbiwa è fuori, tornerà a dicembre per una lesione di primo grado del muscolo semitendinoso della coscia destra, bega rimediata in Nazionale. Insomma, una piccola caporetto avanti a De Sanctis, ma dalla cintola in su problemi non ce ne sono: c’è solo l’imbarazzo della scelta.
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