Il derby Roma-Lazio in programma a novembre si giocherà con le due curve, la Nord e la Sud, vuote: lo hanno deciso le tifoserie giallorossa e biancoceleste per protestare contro la decisione del Prefetto di segmentare i rispettivi settori dello stadio Olimpico. Sarà un derby triste, insomma, come può essere una stracittadina che non vede protagoniste le frange più calde dell’uno e dell’altro tifo. Sarà per certi versi un derby indimenticabile, dunque, poiché la protesta dei supporters di Lazio e Roma, che va avanti ormai da diverse settimane, non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi.
Da quando il Prefetto Gabrielli ha deciso di serrare i controlli all’interno dello Stadio Olimpico di Roma, le tifoserie si sono messe sul piede di guerra: non vanno proprio giù la decisione di frammentare le curve, di vietare le bandiere e di multare chi non si siede al posto assegnato. Il dispiegamento di forze dell’ordine all’interno dell’impianto della capitale ha fatto venire molto prurito ai tifosi, che protestano ormai da tempo contro il Prefetto Gabrielli, anche a costo di perdersi lo spettacolo del calcio che solo un derby può offrire.
Gli ultras della Lazio hanno già ufficializzato che loro il prossimo 8 novembre non entreranno allo stadio Olimpico; i supporters della Roma non hanno ancora diramato alcuna nota ufficiale, ma l’orientamento è quello di seguire i “cugini” biancocelesti. Sarà, dunque, una protesta contro le istituzioni e al contempo contro le rispettive società: i tifosi della Lazio sono dichiaratamente schierati contro Claudio Lotito, ma anche quelli della Roma non sono più così ben disposti nei confronti di James Pallotta, colpevole di non aver mai difeso il tifo organizzato dagli ‘attacchi” del potere. Da parte sua, invece, il Prefetto non ha alcuna intenzione di tornare indietro: troppi derby capitolini sono stati teatro di intemperanze. Nel 2004 si arrivò addirittura al blocco della partita da parte delle tifoserie e da lì in poi l’atteggiamento, secondo la Prefettura, non è migliorato. Sarà derby triste, per volere un po’ di tutti.
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