Eusebio Di Francesco è pronto per Roma-Liverpool, anzi, a dire il vero non vede l’ora di giocarla e probabilmente è lo stesso per i suoi ragazzi. Come lo stesso tecnico giallorosso ha ammesso, partite come queste sono facili da preparare dal punto di vista emotivo, non c’è bisogno di sottolinearle l’importanza, è palese. Sul match i domani ha detto:

“Ci stiamo giocando una finale di Champions, partiamo svantaggiati, è vero. Ma cosa pensate di vedere? Vedrete una squadra carica che disputerà una partita al massimo dell’intensità per tutto il tempo che serve”

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La Roma deve necessariamente vincere per 3-0 per poter volare in finale dopo il ko per 5-2 subito all’andata ad Anfield. Per quanto quella sia una batosta, nell’ambiente c’è una certa fiducia, per diversi motivi: prima di tutto il Liverpool fuori casa è molto diverso da quello che si vede all’Anfield e anche della Roma si può dire che all’Olimpico è tutta un’altra squadra. E poi la squadra di Di Francesco ha un buon feeling con il 3-0, come visto contro Chelsea e Barcellona.

E domani, probabilmente, non saranno solo i romanisti a tifare per la Roma, perché la bellezza dell’impresa compiuta contro Messi e compagni fa sognare un po’ a tutti gli italiani di rivedere qualcosa di simile, possibilmente uguale, contro il Liverpool e di avere anche quest’anno una squadra italiana in finale.

Tornando a Di Francesco, nella conferenza stampa della vigilia ha spiegato:

“Siamo pronti e consapevoli. Dobbiamo fare qualcosa di grande perché grande è l’obiettivo, la finale di Kiev. Però per noi nulla è scontato. E poi ci sono dei giocatori che mancheranno sicuramente. Per difendersi bene bisogna sapere attaccare e per attaccare bene è necessario difendere compatti e corti, insomma è l’approccio che sarà decisivo. I due momenti sono legati, stretti da una sola robusta cinghia tattica. Rimane che dobbiamo rimontare e quindi l’obiettivo sarà quello di aggredire senza dare la profondità agli avversari. Non sarà semplice, dovremo correre qualche rischio. Ci sta. Quanto al non aver preso gol è un fattore che conta soprattutto a livello emotivo. La nostra brutta partita in casa è stata la prima, contro l’Atletico Madrid. Solo quella”

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Una nota dolente è quella del tifo, dopo quanto successo a Liverpool con il tifoso inglese Sean Cox finito in ospedale a causa dell’aggressione subita da parte dei romanisti:

“Purtroppo i delinquenti si annidano in ogni curva e in ogni angolo della nostra società e delle nostre culture. Ribadisco fermamente che sono vicino a Sean Cox e sono contro ogni forma di violenza, a Roma ci sono tanti tifosi veri, perbene e appassionati. Come sempre una piccolissima parte rovina tutto. Ma è così dappertutto. Dunque che sia una festa. Faccio un appello, che sia una gioia a prescindere dal risultato

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ultimo aggiornamento: 01-05-2018