L’entusiasmo, almeno a parole, non mancava a Ronaldinho quando a settembre scorso annunciava il suo approdo in Messico. Il calciatore brasiliano 34enne aveva deciso di ripartire dal Queretaro, club allenato da Marcos Ignacio Ambriz. L’ex fuoriclasse di Barcellona e Milan si era addirittura detto pronto a scendere in campo praticamente da subito:
Sarò pronto a giocare nel giro di pochi giorni. Sono felice di affrontare questa nuova avventura. Ho giocato in tanti posti e il Messico mi ha sempre attirato, anche perché qui ha giocato mio fratello e me ne ha parlato sempre benissimo. Mi sento benissimo. Anzi, quasi ringiovanito.
Il problema è che, nonostante il Queretaro abbia iniziato la preparazione per la prossima stagione lo scorso 7 dicembre, Ronaldinho non si è ancora presentato per il ritiro precampionato. La società messicana in realtà aveva concesso al brasiliano (che a settembre scorso debuttò in campo con la nuova maglia) un permesso per aggregarsi alla squadra qualche giorno dopo, ma il giocatore non ha rispettato la scadenza fissata. Non a caso il presidente amministrativo del club, Arturo Villanueva, ha tuonato:
Gli abbiamo dato un permesso, su sua richiesta, per sistemare alcune questioni personali negli Usa e in Brasile. Stiamo aspettando una sua risposta per sapere se effettivamente ha risolto i suoi problemi e la aspettiamo per domani. Se non li ha risolti, vedremo cosa succederà.
Ancora più esplicito il ds Joaquín Beltran:
Se Ronaldinho non si presenta la prossima settimana, prenderemo una decisione. Ha saltato gran parte del precampionato.
La sensazione è che si tratti di un vero e proprio ultimatum e che l’avventura messicana dell’ex Pallone d’Oro, alla luce anche degli eccessi nei quali è scivolato negli ultimi anni, potrebbe finire prima di quanto si potesse immaginare.
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