Sinisa Mihajlovic è stato protagonista di un caldo post partita al triplice fischio finale del derby della Lanterna. Sampdoria e Genoa hanno pareggiato con il punteggio di 1-1, ma proprio negli istanti finali il ‘Grifone’ è stato vicino al colpaccio in seguito a quello che l’allenatore blucerchiato aveva individuato come un grave errore del suo difensore Vasco Regini. Appena l’arbitro pone fine alle ostilità, dunque, si catena la furia di Mihajlovic, che entra in campo e per trattenerlo è stata davvero una gran fatica.

È stato un derby tutto sommato equilibrato, con occasioni da una parte e dall’altra: poteva vincere la Samp, poteva vincerla il Genoa, in extremis al 94’. Prima Kucka colpisce la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione, poi Bertolacci costringe Viviano ad un miracolo sulla ribattuta. L’arbitro fischierà dopo pochi istanti la fine della partita ed è allora che si scatena Mihajlovic. Individuando in Regini il responsabile del brivido finale, il tecnico della Samp corre verso il difensore e lo afferra per il colletto della maglia strattonandolo con forza.

Regini, incredulo, allarga le braccia chiedendo scusa, mentre altri tesserati cercano di portare via Mihajlovic, spingendolo verso il centrocampo. A quel punto l’allenatore lascia sbollire la rabbia e dopo aver salutato i seri direttori di gara, si avvia verso gli spogliatoi. Intervistato da Sky Sport, il serbo ha così spiegato il suo atteggiamento:

“Regini? Sono cose che non accadono solo nei derby, ma quando si affronta un calciatore spalle alla porta non si fanno questi falli perché in altre occasioni ci son costate la sconfitta”.

Quel che è certo è che non è stato un bel vedere, certe situazioni sarebbe bene affrontarle nel chiuso di uno spogliatoio, sia per non esporre un proprio calciatore ad eventuali contestazioni, sia perché non pare proprio essere un bell’esempio per le nuove generazioni che si approcciano al gioco del calcio.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

ultimo aggiornamento: 25-02-2015