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Sarà davvero un inferno? Chi c’è stato avverte l’Inter e sa cosa li aspetta al De Kuip

Un ex nerazzurro svela cosa si nasconde dietro l’atmosfera bollente del De Kuip. L’Inter dovrà tenerne conto domani sera.
L’Inter domani affronterà il Feyenoord nel suo stadio: il sorteggio sulla carta è andato bene ma le partite vanno sempre giocate e non sarà certo una passeggiata, lo sa bene il Milan che ha perso a Rotterdam. Nicola Ventola ai microfoni di Tuttosport ha ricordato la difficile trasferta vissuta da lui stesso al De Kuip, teatro di una delle partite più intense della sua carriera. L’ex attaccante dell’Inter ha descritto lo stadio olandese come un vero inferno: i tifosi del Feyenoord sono capaci di creare un ambiente quasi opprimente. Secondo Ventola, quella bolgia riusciva a far tremare anche i giocatori più abituati a palcoscenici importanti. L’Inter arriva alla sfida con uno stato d’animo particolare per via di alcune notizie appena arrivate da Appiano Gentile.
Le scelte difficili di Inzaghi e l’incognita tattica
Guardando alla gara di domani, Ventola ha espresso curiosità sulle decisioni che prenderà Simone Inzaghi. L’attuale tecnico nerazzurro ha costruito l’identità della squadra intorno al 3-5-2, un sistema che valorizza le qualità offensive degli esterni. Con poche opzioni disponibili proprio sulle fasce, la possibilità di adattare Pavard o spostare Dumfries a sinistra diventa concreta. Ventola ha sottolineato l’importanza di non concedere spazio al Feyenoord, una squadra giovane e spregiudicata, pronta a sfruttare ogni errore.
Il fattore psicologico e la previsione
L’eliminazione del Milan ha dato ulteriore fiducia agli olandesi, che giocheranno con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere. Per l’Inter, invece, il peso della pressione potrebbe diventare un fattore decisivo, soprattutto in una gara dove l’equilibrio sembra regnare sovrano. L’Inter parte favorita per il passaggio del turno: “Per me le possibilità di qualificazione sono del 75%, o pure di più, in favore dei nerazzurri”. Per Ventola, la chiave sarà Nicolò Barella: la sua energia, la sua capacità di accendere la squadra nei momenti critici potrebbero diventare l’arma decisiva per spezzare l’incantesimo del De Kuip e scrivere finalmente un finale diverso da quello che vide la sua squadra eliminata nel 2002 quando in panchina c’era Cuper.
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