Lo 0-7 patito dal Sassuolo contro l’Inter, un ko di proporzioni storiche per altro a domicilio, ha avuto in casa neroverde particolare ripercussione che può riassumersi in tre punti: primo, la stampa nazionale ha cominciato a “sparare a zero” sul club di Squinzi ora paragonandolo al Lecce del 1994 (11 punti in tutto il campionato) ora definendolo inadeguato per la categoria; due, ha fatto definitivamente sbottare il mister Eusebio Di Francesco che avrà pure le sue responsabilità per la debacle ma che di certo non poteva sostituirsi ai suoi giocatori – tutti ma proprio tutti- inguardabili per 90 minuti; tre, ha instillato nella mente dei calciatori una voglia di rivalsa così prepotente che potrebbe dare finalmente il là al vero avvio di campionato della compagine emiliana. Insomma, più in basso di così non si può proprio andare, il Sassuolo vuole alzare la china e ha dei buoni motivi per essere ottimista.
Innanzitutto l’opportunità di giocare subito, benedetto turno infrasettimanale verrebbe da dire, quindi la “fortuna” per Di Francesco di godere (ancora) della fiducia della società, per cui una volta tanto i responsabili della rovinosa caduta sono stati giudicati i giocatori e non l’allenatore, di solito invece capro espiatorio. Ora tocca all’ex trainer di Pescara e Lecce cavare dai muscoli e dall’orgoglio dei suoi ragazzi l’energia necessaria per andare a Napoli con la convinzione di “spaccare il mondo“, contro una squadra che appare ad oggi una corazzata ma che potrebbe sottovalutare l’avversario e concedersi troppo turn-over; nella conferenza stampa della vigilia Di Francesco non si nasconde, anzi dice cose molto significative:
“Dobbiamo dimostrare a tutta Europa che domenica è stato un episodio e noi non siamo la squadra impresentabile vista domenica contro l’Inter. In casi come questi si lavora sulla testa, i ragazzi si devono rendere conto che non possiamo essere quelli di due giorni fa. La gente ha chiesto di lottare su ogni palla, bisogna sempre entrare in campo e dare il massimo facendo la partita della vita, se partiamo da questo è un passo in avanti, la compattezza ci può dare morale. Senza amor proprio non si arriva da nessuna parte. I miei uomini devono sempre dare il meglio di sé stessi”.
Già al fischio finale il tecnico del Sassuolo aveva ammesso sì le proprie responsabilità, ma più che altro per non aver saputo trasmettere ai suoi giocatori la giusta concentrazione e grinta; per questo contro il Napoli potrebbe stravolgere l’undici iniziale e puntare tutto sulla “fame” di chi fino ad ora ha giocato meno:
“Non ci sono gerarchie, qui non ci sono mai state e mai ci saranno, siamo tutti in discussione a partire dal sottoscritto, cambierò parecchio. Due giorni fa c’è stato un black out totale, si è discusso tanto su un cambio, se avessi potuto ne avrei dovuti togliere dieci. Aspettatevi una rivoluzione. Out Hamsik o Callejon? Sono grandi giocatori, noi però non dobbiamo essere dei birilli, l’atteggiamento più importante è il nostro non quello degli avversari. Benitez? All’Inter ha fatto male e ora se ne parla bene, speriamo accada anche per me”.
Un consiglio agli scommettitori di solito più audaci: giocatevi il 2 su Napoli-Sassuolo. A patto però che vi fidiate delle capacità persuasive del “mental coach” Eusebio Di Francesco: se i parteonpei dovessero peccare di presunzione o scarsa applicazione e al San Paolo si presenterà il miglior Sassuolo dell’anno passato, allora un risultato a sorpresa non sarà un’eventualità così remota.
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