“Scelta masochista”: parole forti che agitano e non poco tutto l’ambiente Milan. Si riaccende la polemica, ecco cosa è successo.
La sconfitta contro il Napoli ha ripotato a galla vecchi problemi in casa Milan. Il distacco di 11 punti dalla vetta, al netto della partita da recuperare a Bologna, pesano come un macigno sull’operato di Fonseca che ora come non mai deve riuscire a invertire il cammino dei suoi attraverso vittorie in sequenza.
Il tecnico portoghese è finito nuovamente sul banco degli imputati ma, oltre a lui, anche la società rea di non aver fatto un mercato all’altezza degli obiettivi prefissati. Con il Napoli infatti sono emersi tutti i limiti tecnici della rosa, soprattutto per quando riguarda le seconde linee.
Milan, secondo linee non all’altezza
E’ evidente più che mai che il Milan abbia decisamente la coperta corta. Ciò che è emerso dalla sfida di ieri è che il Milan difetta in qualità nelle sue seconde linee. Le assenze simultanee di giocatori del calibro di Reijnders e Pulisic, sommate a quelle di Gabbia e Theo, hanno messo in luce tutte le difficoltà di una rosa che, al momento, non ha ricambi all’altezza dei titolari. In partite come quelle di ieri, forti e solide, il Milan non è riuscito a segnare nemmeno un gol. E’ la dimostrazione che qualche intervento sul mercato forse è opportuno, magari già a gennaio, ma certamente nel prossimo mercato estivo. A rendere criptico il futuro è arrivata nelle ore appena successive la sconfitta contro il Napoli la decisione della società che alimenta già polemiche e dibattiti.
L’accusa che agita il mondo Milan: “scelta masochista”
Mauro Tassotti, grande milanista degli anni d’oro rossoneri, ha parlato del momento del Milan e in particolare di quello di Leao ai microfoni de La Gazzetta dello Sport affermando che “il Milan non può fare a meno di Leao, è un giocatore troppo importante per la squadra. Non conosco la situazione da dentro ma se sono panchine punitive è un conto, se Leao resta fuori per scelta tecnica allora c’è qualcosa di sbagliato”. Ha poi aggiunto che “il più forte della squadra, se può, deve giocare, perché se hai un grande calciatore in rosa devi metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. A volte ci sta il turnover per spronarlo, ma senza arrivare al masochismo”.
Come si risolve il caso Leao
Mauro Tassoti ha poi continuato sostenendo che “l’allenatore deve recuperarlo a pieno. Da qui a fine stagione deve passare il tempo in campo e non in panchina. Poi le caratteristiche sono caratteristiche, non vedremo mai Leao ammazzarsi in scivolate difensive”. Ha poi aggiunto che “i comportamenti sono un’altra cosa ed è giusto che Rafa abbia l’atteggiamento giusto. Ma non è e non sarà mai un giocatore generoso, è una questione di indole. Morata lo è e lo è sempre stato, lui no. Ci sono giocatori, spesso con quelle stesse caratteristiche, che hanno un atteggiamento un po’ così. Mi viene in mente Cassano, uno a cui devi stare addosso”.
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