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Senza Pulisic il Milan è perduto? Fonseca studia pro e contro di ben 3 contromosse
È arrivato anche il verdetto: l’americano sarà costretto a saltare almeno due gare: ora la passa palla all’allenatore.
In uno scenario in cui il calcio europeo riveste un’importanza sempre più centrale nell’agenda sportiva globale, le squadre si trovano costantemente alle prese con la sfida di mantenere prestazioni di alto livello nonostante gli inevitabili infortuni che possono colpire i loro giocatori più influenti.
Questo è il caso del Milan, che recentemente ha visto l’americano Christian Pulisic uscire dal campo per un problema muscolare. La situazione attira attenzione non solo per l’impatto immediato sulla formazione rossonera, ma anche per le soluzioni che il tecnico dovrà ideare per mantenere la squadra competitiva nelle prossime cruciali sfide.
L’infortunio significativo
Il talento statunitense ha subìto un infortunio muscolare al polpaccio durante il match di venerdì contro l’Atalanta. Questo contrattempo lo costringerà a rimanere ai margini del campo per un periodo ancora da definire. Una certezza, tuttavia, è che l’assenza del giocatore sarà avvertita già nella prossima sfida di Champions League contro la Stella Rossa, prevista per mercoledì a San Siro.
Prima soluzione deludente
L’infortunio di Pulisic costringe il tecnico Paulo Fonseca a una riflessione approfondita sulle possibili varianti tattiche da adottare in sua assenza. Nella partita in cui è sorto il problema, il tecnico ha scelto Ruben Loftus-Cheek, ma questa scelta, sebbene valida, ha manifestato limiti nella varietà della manovra offensiva milanista, rendendola troppo prevedibile, come già notato nella partita contro la Juventus.
Le altre alternative
Come evidenzia la Gazzetta dello Sport, il sostituto naturale potrebbe essere Samuel Chukwueze, il cui inserimento potrebbe garantire quella dose di imprevedibilità necessaria per disorientare le difese avversarie. Un’altra strategia prende in considerazione la formazione con due punte, posizionando Alvaro Morata dietro Tammy Abraham, una configurazione che potrebbe offrire un nuovo approccio nell’uso dello spazio e nella creazione di occasioni da gol.
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