La Gazzetta dello Sport ha pubblicato nell’edizione odierna un’anticipazione di quella che dovrebbe essere la spartizione dei diritti televisivi tra i 20 club di Serie A per la stagione in corso.
Il meccanismo di suddivisione deve essere ancora ratificato definitivamente dalla Lega ma sui criteri principali è stato già raggiunto un accordo. Considerato che, in base alla Legge Melandri il 40% del budget di base (809 milioni) va distribuito in parti uguali tra le parti coinvolte, per la quota restante si è deciso che un 30% andrà ai club in base al bacino di utenza, stabilito da ricerche sul tifo e dati Istat sulla popolazione residente mentre, per un ulteriore 30%, saranno decisivi i risultati sportivi conseguiti non solo nella stagione in corso ma anche nelle 5 precedenti.
Il premio da spartire quest’anno risulta altresì aumentato da 115 milioni di ricavi incrementali di cui 46 milioni andranno a confluire nella quota da dividere in parti uguali mentre altri 69 saranno appannaggio dei club che si piazzeranno tra le prime dieci del campionato con percentuali decrescenti dal 15% per le prime tre al 5% per nona e decima.
Incrociando i criteri suddetti con l’attuale classifica di Serie A, la Gazzetta ha stilato la seguente graduatoria sui ricavi televisivi tra le 20 squadre
Atalanta – 31.7 milioni
Bologna – 36.6
Carpi – 22
Chievo – 33.7
Empoli – 26.8
Fiorentina – 51.2
Frosinone – 22
Genoa – 36.2
Inter – 78.2
Juventus – 103.1
Lazio – 55.4
Milan – 80.3
Napoli – 69.7
Palermo – 34.1
Roma – 72.7
Sampdoria – 37.2
Sassuolo – 31.1
Torino – 41.3
Udinese – 33.5
Verona – 27.5
Juventus saldamente in testa grazie ai risultati sportivi e al bacino di tifosi notevole. Sul podio, Milan e Inter con leggera prevalenza rossonera grazie ai piazzamenti negli ultimi 5 campionati. Completano la top 5, la Roma e il Napoli che potrebbero aumentare la quota negli anni avvenire. Discreto bottino anche per le ultime classificate con il Palermo che precede Verona, Carpi e Frosinone, tutti club per i quali i diritti tv possono rappresentare un discreto paracadute finanziario in caso di probabile retrocessione in B.
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