Il Siena sul campo lotta e ieri, contro la Sampdoria, ha conquistato anche i tre punti. Eppure un piccolo gruppo di ultras ha pensato fosse utile aggredire il Presidente del club toscano, all’uscita dallo stadio. Un atto evidentemente già programmato ed avulso rispetto ai risultati sul campo. A denunciare il grave atto di violenza è stato lo stesso Massimo Mezzaroma attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale dell’Ac Siena.
Registro con grande amarezza e sdegno quanto accaduto a fine partita, quando nonostante una vittoria importantissima in pochi hanno pensato bene di esprimere in maniera pesantissima il loro dissenso nei miei confronti all’uscita dallo stadio. È una situazione che mi deprime profondamente e che alimenta un clima negativo che non aiuta a trovare una soluzione ai problemi dell’Ac Siena. Sul campo siamo impegnati al massimo nella ricerca della salvezza, come dimostra la grande prova di carattere e compattezza del gruppo nella partita di oggi. Fuori dal campo siamo impegnati a sostenere psicologicamene la squadra nella convinzione che si possa ottenere questo miracolo. A questo punto, l’episodio violento di stasera mi costringe a valutare per quale ragione il calcio possa continuare a esistere a Siena.
Una considerazione finale che lascia intendere le perplessità sul futuro calcistico del Siena, con Mezzaroma che quindi potrebbe anche vendere. Il Presidente, il quale ha raccontato che mentre si trovava nella sua auto sarebbe stato accerchiato da una ventina di persone che l’avrebbero presa a pugni e calci, ha chiarito che quello di ieri pomeriggio è soltanto l’ultimo atto di una lunga serie di atteggiamenti offensivi subiti da parte di una minoranza della tifoseria:
Ovviamente la durezza di queste parole non è determinata solo dall’aggressione di poche ore fa, ma dal comportamento di alcuni che sin dalla mia venuta a Siena, nonostante gli straordinari risultati conseguiti in due anni, non hanno mai accettato il confronto civile ma hanno sempre e solo conosciuto il linguaggio della violenza che fino a stasera era stata solo verbale. Sono certo che non è con la prevaricazione e la prepotenza che si ottengono risultati e ritengo che il futuro della Robur sia sempre più in mano ai tifosi e alle istituzioni. L’amarezza che riempie il mio cuore nonostante la vittoria di oggi è tanto più grande in quanto tutti, Società e calciatori, nelle più grandi difficoltà per i cambiamenti che sono intervenuti in città negli ultimi mesi, sacrificano il loro tempo e ogni loro energia per cercare di rimanere concentrati sull’obiettivo della salvezza. Rifuggo la logica che con la violenza si cerchi di dimostrare chi è più forte fra proprietà e tifosi, poiché la mia linea almeno fino a stasera era che tutti potessimo lavorare insieme per far durare il sogno del Siena nel calcio professionistico e di massimo livello. Mi sento solo di ringraziare quelli che normalmente vengono definiti mercenari dalle menti più illuminate del tifo e che invece oggi hanno dimostrato quanto tengano alla maglia e al nome della Robur. Mi dicono tutti che gli autori del gesto di stasera sono una minoranza, credo allora che sia giunto il momento che questa sicurezza venga confermata dai fatti. Ovviamente mi riservo di tutelarmi in tutte le sedi competenti, affinché non passi l’opinione che si possano scrivere solo regole dettate dalla logica della prepotenza.
In effetti è da tempo che la famiglia Mezzaroma (Massimo è Presidente dal 2010) deve fare i conti con l’accusa di essere poco interessata ai risultati del club sul campo. L’accusa è, fondamentalmente, quella di essere tifosi della Roma e quindi di non poter rappresentare i colori bianconeri. Ricordiamo che senza la penalizzazione il Siena, che ha già cambiato allenatore con Iachini al posto di Cosmi e che è fanalino di coda, sarebbe terz’ultimo in classifica con 20 punti.
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