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Simone Inzaghi, Taremi e l’arbitro Pairetto: la parole decisamente scomode del telecronista
Tra difese appassionate e critiche taglienti: le parole di Riccardo Trevisani aprono scenari inaspettati e fanno discutere.
Nel mondo del calcio italiano, le discussioni sulla competenza degli allenatori e sull’operato degli arbitri sono argomenti sempre caldi, che scaldano il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori.
Riccardo Trevisani, voce nota nel panorama del commento sportivo, ha recentemente espresso opinioni forti su due temi che toccano il cuore della Serie A.
Sul tecnico nerazzurro
Trevisani, nel suo intervento sul podcast “Tutti in the box”, ha preso le difese di Simone Inzaghi, rispondendo a coloro che mettono in dubbio la sua adesione al rango di allenatore di un top club. Il commentatore ricorda l’inizio della carriera di Inzaghi con la Lazio, dove ha vinto una Supercoppa grazie al gol di Murgia su assist di Jordan Lukaku, battendo giocatori del calibro di Higuain e Dybala. Non solo, ma sottolinea anche i sei trofei vinti con l’Inter, evidenziando una conduzione della squadra che ha portato a un calcio di alta qualità.
I meriti
Trevisani ammette di aver rivisto il suo punto di vista sul piacentino: “Il primo anno io in primis sono stato tra i più severi, ora gli riconosco 5000 meriti. Ha scoperto Calhanoglu regista, Thuram non è mai stato questo”.
Attacchi ai singoli
“Se davvero discutiamo Inzaghi in Italia mi arrendo con tutto quello che si è visto e glorificato per anni. Vi prego. Poi l’allenatore vede che gli altri prendono Rashford e Kolo Muani: l’Inter sta con Correa infortunato, a Venezia Arnautovic ha giocato con gli altri, Taremi non segna manco con le mani. La situazione economicamente è discutibile, coperta dai risultati straordinari di Inzaghi: se discutiamo lui, discutiamo tutto il calderone e non conviene a nessuno”.
Critiche all’arbitraggio
Il dialogo sfocia poi in una critica ben più aspra verso Pairetto, l’arbitro di Inter-Bologna: “Che devo dire di Pairetto. C’è un contrasto, fischia e il 90% delle volte la palla dovrebbe andare ad una squadra e invece va all’altra. Non è che ce l’ha con qualcuno, gli manca proprio la comprensione del gioco e del testo: è come se io mi mettessi a leggere un libro in aramaico, non sono capace, non lo leggo. Non è questione di Inter, Milan o Juve: per me nella classifica dei 48 arbitri dell’AIA Pairetto è 49°”.
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