Contro il parere dei sacerdoti lo stadio San Paolo di Napoli è stato intitolato a Diego Armando Maradona. È stata approvata oggi la delibera proposta dopo la morte del Pibe de Oro dal sindaco Luigi de Magistris, dall’assessore alla Toponomastica “e firmata da tutta la Giunta comunale” spiega l’amministrazione. Il San Paolo si chiamerà quindi da ora in poi stadio Diego Armando Maradona ricordato come “il più grande calciatore di tutti i tempi che con il suo immenso talento e la sua magia ha onorato per sette anni la maglia del Napoli” come recita l’atto ufficiale del Comune.

Napoli: sacerdoti contro l’intitolazione del San Paolo a Maradona

Negli ultimi giorni i preti di alcune chiese della città avevano fatto appello contro la proposta del sindaco, per non spodestare San Paolo dal suo stadio: “Diego ci ha regalato due scudetti, d’accordo. Ma San Paolo ci ha portato la Fede” spiega don Salvatore Giuliano, della basilica di san Giovanni Maggiore, nel centro storico.

Nella lettera inviata all’arcivescovo di Napoli, cardinale Sepe, don Salvatore scriveva: “Eminenza Reverendissima trovo veramente triste che mentre i potenti cancellano i nomi e i segni della fede dalle nostre città, noi cristiani restiamo in silenzio o, peggio, li appoggiamo. Lo stadio San Paolo resti al Santo che ci ha portato Gesù! Sento con umiltà la grande responsabilità innanzi a Dio di dirvelo”.

In realtà, come spiega Sport Mediaset, la competenza specifica non era comunque del cardinale Sepe perché l’impianto di Fuorigrotta non appartiene alla Diocesi di Napoli bensì a quella di Pozzuoli che in passato, nel 1983, si oppose a cambiare il nome allo stadio con quello dell’attaccante paraguaiano Attila Sallustro.

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ultimo aggiornamento: 04-12-2020


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