Tragedia nel soccer Usa. Un arbitro di 44 anni, John Bieniewicz, è stato ucciso da un calciatore che aveva appena espulso. Questi, infatti, ha reagito sferrandogli un pugno che ha mandato in coma il direttore di gara, deceduto dopo due giorni in ospedale. L’episodio è avvenuto domenica scorsa su un campo di calcio di Detroit, nel Michigan.
Accusato dell’omicidio è il 36enne Baseel Abdul-Amir Saad (nella foto), visto scappare dal luogo dell’incidente da molti testimoni e già arrestato dalla polizia. Che lo accusa di lesioni gravi, non di omicidio, e che ha fissato una cauzione di 500 mila dollari. Il processo si svolgerà tra una settimana, il 10 luglio. Da quello che è emerso, il giocatore effettivamente non voleva uccidere, ma punire il direttore di gara per il cartellino rosso.
Domenica, a Detroit, si stava giocando una partita della Senior League. Bienewicz era un grande appassionato e in un week end riusciva ad arbitrare anche tre match. Scott Harkes, uno dei calciatori, ha dichiarato al Detroit Free Press:
“Non avevo mai visto nulla del genere nella mia vita. L’arbitro non ha fatto niente per provocare questa reazione. John non ha avuto neanche il tempo di capire cosa stessa accadendo”.
Bieniewicz lascia la moglie e due figli, di 13 e 9 anni. I suoi amici hanno creato un account su GoFundme.com. In poche ore, sono stati raccolti 60 mila dollari. Il ricavato servirà per le spese funerarie e quelle mediche, ma anche per avviare un fondo per il college a favore dei due figli. Un messaggio toccante è apparso anche sul sito della vittima:
“Ai ragazzi mancherà la sua guida paterna e il sostegno, anche quello finanziario, e noi vogliamo essere un piccolo aiuto. Se tu conoscevi John o semplicemente condividi l’amore che aveva lui per il calcio, ti chiediamo di fare una donazione nel suo nome a favore dei figli”.
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