Serie A
Inter, l’ottimismo di Stramaccioni prima del Pescara: “Ci riprenderemo”
Non si può certo dire che Andrea Stramaccioni non sia una persona ottimista, e d’altra parte fa bene a non fasciarsi la testa se desidera riprendere la splendida marcia che aveva contraddistinto l’Inter, in termini di risultati, nei due mesi magici autunnali; domani al Giuseppe Meazza arriva il redivivo Pescara di Bergodi e nonostante le beghe in difesa, il giovane tecnico nerazzurro è convinto che il girone di ritorno che ha da cominciare rivedrà il Biscione protagonista. Tanto più perché l’infermeria si sta svuotando, gli errori (sembra) sono stati metabolizzati e, dunque, ci sono tutti i presupposti per non steccare oltre. La conferenza stampa della vigilia ha consegnato a giornalisti e tifosi uno Stramaccioni in vena:
“La mia Inter ci sarà fino alla fine. Sono convinto che siamo una grande squadra che ha avuto un periodo difficile, non una squadra normale che ha inanellato una serie positiva. Domani dobbiamo ripartire. Siamo partiti con difficoltà a livello tattico, poi dalla quinta giornata abbiamo trovato una base tattica con la difesa a tre che ci ha portato ad inanellare una serie di risultati positivi. Poi, sicuramente, c’è stata una flessione di risultati, ma questa squadra è lontana parente di quella di fine agosto”.
Va da sé che gli obiettivi rimangono gli stessi di inizio anno:
“Rimane sempre lo stesso. Anche se dopo la vittoria con la Juve si sia parlato di altro. Noi però vogliamo tornare in Champions. E’ questo l’obiettivo dichiarato, il nostro punto fermo. Da allenatore poi voglio continuare a crescere. Nonostante i passi falsi l’Inter di oggi è lontana parente di quella dello scorso agosto. Anche a Udine fino all’espulsione di Juan Jesus ho avuto l’impressione che la squadra avesse ritrovato la personalità per fare la gara anche in trasferta. Adesso conta tornare a vincere. Abbiamo vissuto una buona settimana, molto produttiva”.
Tante le domande rivolte a Stramaccioni, come ad esempio una sua opinione sui tanti infortuni:
“Si può lavorare al meglio e incappare in tanti infortuni. Noi abbiamo avuto tanti problemi da trauma, come quello di Mudingayi od Obi che ha avuto anche una ricaduta. Io però vedo il bicchiere mezzo pieno e ringrazio il dottor Combi perché l’Inter riparte nel 2013 con tutti gli effettivi a disposizione. Tolto Stankovic, che è un’assenza pesante per il nostro centrocampo, sono tutti a disposizione. Domani non schiererò coloro che rischiano delle ricadute”.
Torna Gargano, il centrocampo è fatto con Guarin e, sugli esterni Pereira e Zanetti; tridente pesante con Palacio, Milito e Cassano, solo la difesa è un’incognita se è vero che avanti ad Handanovic opereranno Silvestre, Cambiasso e Chivu. Strama non sottovaluta di certo il Pescara:
“Credo che la squadra abbia dimostrato di aver trovato la quadratura giusta con mister Bergodi. Il Pescara è una squadra organizzata, con attaccanti veloci che ti mettono sempre in difficoltà. Celik, Weiss sono elementi veloci che sanno far male. Non batti la Fiorentina se non hai dei valori”.
Infine il mercato, inevitabile parlarne:
“Sneijder? Le carte sono sul tavolo, mi aspetto che la questione finisca. Di qua o di là. Siamo una squadra che ha chiuso il mercato estivo pensando di giocare in un modo e poi apre la sessione invernale con un altro schema. Quindi ci possono essere dei doppioni in rosa o dei ruoli dove magari abbiamo delle carenze. Giocatori di alto profilo però arriveranno non entro il 31 gennaio. Attualmente stiamo lavorando sull’esterno destro e su un centrocampista centrale, quindi per completare l’organico. Per alzarne il livello generale dovremo aspettare quello estivo. Saponara al Milan? Lo seguivamo come facciamo con tanti giovani, qualcuno lo prendono altri, qualcuno lo prendiamo noi”.
Determinazione, ottimismo, buone intenzioni: l’Inter archivia il girone d’andata e per bocca del suo giovane condottiero scalda i motori per la lunga volata finale. Ce la faranno i nerazzurri a rendere questa stagione una buona, se non ottima stagione? Gli obiettivi sono ancora tutti lì, al campo la parola.