L’Uefa chiuse un settore dell’Allianz Arena, ora il Bayern Monaco chiede i danni a chi aveva esposto il becero striscione che aveva causato la sanzione. I fatti risalgono all’11 marzo scorso, quando durante la gara Bayern Monaco – Arsenal, valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in un settore dello stadio dei bavaresi venne esposto uno striscione inequivocabile: “Gay Gunners”. Il bersaglio dei tifosi del Bayern era l’avversario Mesut Özil, centrocampista tedesco dell’Arsenal tra l’altro noto per i frequenti viaggi a caccia di nuove compagnie (tra i suoi flirt anche una lunga frequentazione, pare, con Aida Yespica). Ebbene, l’esposizione di quello striscione, costò al Bayern una multa di 10 mila euro e la chiusura di un settore dello stadio per la gara casalinga dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester United.
La società bavarese, però, si è subito attivata per individuare i responsabili, di cui oggi si conoscono le identità: si tratta di quattro tifosi sudtirolesi, ai quali il Bayern Monaco chiede ora un risarcimento danni di ben 100 mila euro. Nella richiesta, sarebbe compreso il risarcimento anche per l’altro striscione esposto sempre nello stesso settore dell’Allianz Arena: “Diciamo no al razzismo e sì al Kosovo”, un chiaro riferimento alla nazionale kosovara che la settimana prima aveva giocato la sua prima amichevole contro Haiti (0-0 il risultato finale).
In Germania si sa, contro certi gesti non c’è tolleranza e i club si tutelano in tutti modi possibili: il portavoce del Bayern, Markus Horwick, ha dunque confermato a Rai Südtirol che nei confronti dei quattro tifosi che hanno causato un danno economico e d’immagine al club, è stata inoltrata una richiesta di risarcimento danni da ben 100 mila euro. Un provvedimento che non sorprende, visto che già Karl-Heinz Rummenigge, ad dei campioni d’Europa in carica, aveva pubblicamente anticipato che i responsabili sarebbero stati presto individuati e puniti. È un po’ come se in Italia, una Juventus punita per uno striscione contro Superga, o una Fiorentina sanzionata per un coro contro i morti dell’Heysel, facesse pagare la multa comminata dal giudice sportivo ai diretti responsabili del comportamento becero. È una cosa così impensabile?
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