Prosegue la lotta a distanza tra la Lazio e la Juventus per scegliere la sede della Supercoppa Italiana 2013. Le due società continuano a battibeccare perché non riescono ad individuare un giorno ed uno stadio che trovi il beneplacito di entrambe le parti. Il Presidente Lotito si è prefisso l’obiettivo di monetizzare il più possibile e quindi spinge per andare a giocare in Cina dove i bianconeri hanno disputato la finale, l’anno scorso, con il Napoli. I torinesi dal canto loro hanno in programma una tournée organizzata negli Stati Uniti e temono che un viaggio fino a Pechino possa compromettere il lavoro di preparazione in vista della prossima stagione.
Oggi Lotito ha annunciato che chiederà un indennizzo alla Juventus perché dal suo punto di vista la Lazio avrebbe subito dei danni in questa vicenda:
“Chiederò i danni alla Juventus e a chi è responsabile di questa storia. La Lega sta cercando tutte le soluzioni possibili. La Juve prima dice sì, poi si rimangia tutto. Probabilmente pensano di essere la Lega e di comandare loro. Io perdo i soldi della tournée in Colombia da 1,8 milioni di euro e quelli della Cina. Alla Lazio andrebbe bene Toronto, anche Roma, ma loro stanno cercando di andare a giocare a Torino. I conti si fanno alla fine. Con Agnelli che ci parlo a fare? Si è preso un impegno davanti all’assemblea e lo ha disatteso. È gente che dice una cosa al mattino e poi se la rimangia. Se non troviamo una soluzione, deciderà l’assemblea”.
A questo sfogo di Lotito ha risposto la società bianconera con una nota pubblicata sul sito ufficiale:
Fin dalla conquista della Coppa Italia in data 26 maggio, il Consigliere Federale e Presidente della S.S.Lazio, Claudio Lotito si è abbandonato ad affermazioni che sono progressivamente diventate offensive, inaccettabili e spesso contrarie al vero. Egli ignora evidentemente che la conquista di tale trofeo fa sorgere in capo alla S.S.Lazio il diritto a disputare la Supercoppa, ma non il diritto ad incassare una somma garantita. Juventus Football Club ha sempre rispettato i regolamenti e le decisioni della Lega Calcio ed ha manifestato a quest’ultima, tramite lettera agli atti, datata 8 marzo 2013, la propria indisponibilità a disputare la gara di Supercoppa all’estero. Nelle successive Assemblee il tema della Supercoppa è spesso stato all’ordine del giorno ma non è mai stato discusso né tantomeno è stata assunta alcuna delibera al riguardo. Per mesi gli organi della Lega Calcio hanno ignorato la sopra citata posizione della Juventus e da qualche giorno stanno tollerando comportamenti e parole inaccettabili per la vita associativa, oltre che lesivi per la Società.
Qualora fosse vero quanto scritto nella nota, e cioè che la Juventus ha informato a marzo la Lega di essere indisponibile a giocare in Cina l’eventuale finale di Supercoppa Italiana, quindi ben prima della conquista dello Scudetto, per Lotito ci sarebbe ben poco da recriminare. La Lega di Serie A ha firmato un contratto per far disputare tre volte in 5 anni (fino al 2014) la finale di Supercoppa Italiana a Pechino, naturalmente a patto che le due società coinvolte siano d’accordo, proprio con l’intenzione di dividersi un incasso sostanzioso garantito dagli sponsor asiatici.
In caso di mancato accordo, dovrebbe far fede il regolamento della stessa Lega di Serie A, il quale prevede che la Supercoppa si giochi in casa della squadra campione d’Italia con l’incasso diviso a metà tra le due società. E’ chiaro che Lotito sia poco interessato a questa ipotesi considerate le scarse dimensioni dello Juventus Stadium, ma al tempo stesso imporre la sede di Roma alla Juventus sarebbe una chiara violazione del regolamento. Evidentemente Lotito è sicuro di avere il consenso necessario nel consiglio di Lega per far valere la propria volontà, in barba a tutti i regolamenti.
In buona sostanza stiamo assistendo all’ennesima dimostrazione di come l’organismo di auto-governo della Lega non funzioni e probabilmente non funzionerà mai.
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