Carlo Tavecchio va avanti come un treno: dopo aver archiviato le gaffe e imparato a convivere con le inibizioni comminate dagli organismi internazionali per la frase razzista su ‘Opti Poba’, il presidente della Federcalcio conferma di non volersi fermare davanti a nulla sulla via delle riforme. In una lunga intervista concessa al ‘Corriere della Sera’, il numero uno della Figc parla di nazionale e del futuro del calcio italiano: così come promesso alla presentazione del suo programma prima dell’elezione, Tavecchio ribadisce che presto la Serie A tornerà a 18 squadre, fissando al 30 giugno la data ultima per approvare la delibera.

Che il nostro massimo campionato non sia più ai livelli di un tempo è un dato di fatto incontrovertibile: per invertire la rotta, Carlo Tavecchio ha la sua ricetta ed è contenuta nel programma che si impegna ad attuare assieme al consigliere Claudio Lotito, attivissimo in virtù delle deleghe alle riforme. Prima su tutte c’è la riduzione del numero delle squadre di Serie A, che a partire dalla stagione 2016-2017 tornerà a 18 squadre dalle attuali 20:

“È il grande obiettivo del 2015, insieme con la qualificazione all’Europeo 2016. Vogliamo arrivare entro il 30 giugno a votare la delibera sui format della stagione 2016-2017 – evidenzia Tavecchio – , come previsto dalle norme esistenti: Serie A a 18, Serie B a 20, Lega Pro da verificare, tenendo presente che la Serie D ha ampi margini di sviluppo”.

In questo periodo si parla tanto di nazionale e di stage: il CT Antonio Conte sta facendo di tutto per avere a disposizione più tempo da trascorrere con i giocatori, ma le società oppongono resistenze per via dei numerosi impegni cui devono far fronte nella seconda metà della stagione. Tra le società che più si sono dimostrate agguerrite c’è la Juventus, la squadra che offre il maggior numero di giocatori alla maglia azzurra e da cui proviene tra l’altro il commissario tecnico. A proposito di quest’ultimo, prima della sua nomina, Tavecchio ammette di aver pensato ad alcune alternative:

“Guidolin, Zaccheroni o Zeman ma alla fine per rilanciare il calcio italiano ho scelto Conte. Ci sentiamo quasi tutti i giorni, è un uomo tenace e un allenatore di grande valore. La FIGC non ha mai lasciato solo il Ct e il suo staff. L’obiettivo è chiarissimo, restituire forza e prestigio al club Italia. Tutti sono d’accordo con me che la Nazionale è l’immagine di un Paese. Chi cerca di opporsi al raggiungimento di questo obiettivo è contro la crescita del sistema. Prima di tutto, c’è la Nazionale”.

Sta di fatto che la Lega Calcio ha deliberato che i club che giocheranno le coppe europee non avranno alcun obbligo di inviare i propri calciatori allo stage organizzato per inizio febbraio. Nelle prossime settimane, inoltre, ci saranno da ratificare le date della prossima Serie A: la nazionale chiede un anticipo di inizio e fine campionato, in modo che Conte possa avere i giocatori almeno tre settimane prima dell’inizio degli Europei 2016. La prima risposta della Lega è stata: “ne parleremo a tempo debito”.

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ultimo aggiornamento: 27-12-2014