È un grande momento per il Torino, la squadra granata e i suoi tifosi sognano sospesi tra futuro e passato. Il futuro arriva già sabato prossimo, quando alle 18 i ragazzi di Ventura scenderanno in campo a Modena per sfidare nell’anticipo il Carpi. In palio non ci sono solo i tre punti, ma qualcosa di molto più suggestivo. Il Toro è al secondo posto in classifica, a due punti di distanza dalla coppia di testa composta da Fiorentina e Inter. Vincendo contro la squadra di Sannino si ritroverebbero, almeno per una notte, primi e da soli in vetta.
Un evento che non accade da tanto, troppo, tempo. L’ultimo volta che il Torino ha guardato tutti dall’alto in basso è stato nella stagione 1976/1977, in panchina c’era Radice, l’anno prima si era laureato campione d’Italia e quell’anno avrebbe perso il duello con la Juve arrivando dietro di un solo punto. Sono passati 39 anni, da allora i granata sono stati al primo posto in altre occasioni, l’ultima nel 1993 con Mondonico alla guida, ma dovevano condividere la testa con altre squadre.
Se il futuro sembra spingere all’ottimismo, altrettanto si può dire del passato, o meglio del passato che ritorna ad essere presente. Il prossimo 17 ottobre infatti sarà posta la prima pietra dei lavori di ristrutturazione di quello che sarà il nuovo Filadelfia, 89 anni dopo l’inaugurazione del vecchio impianto, teatro dei successi del Grande Torino. Il progetto, che sarà finanziato da Comune, Regione e Fondazione Mamma Cairo, costerà 8 milioni e dovrebbe essere terminato entro la fine del 2016.
Saranno realizzati due campi, uno piccolo in sintetico e uno delle dimensioni dell’Olimpico con tribuna coperta da 2000 posti. Ospiterà gli allenamenti della prima squadra e le partite della Primavera, oltre che la nuova sede della società. Un regalo che farà contenti tutti i nostalgici, anche se è difficile capire quanto sarà funzionale vista l’estrema vicinanza con l’Olimpico, ristrutturato completamente meno di dieci anni fa, e il ristrettissimo spazio a disposizione, non è chiaro se verrà abbandonato il Centro Sisport. Di sicuro però contribuirà a far crescere l’entusiasmo del popolo granata che finalmente, dopo tanti anni bui, può chiudere gli occhi e sognare.
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