La vita calcistica e non solo di Jean François Gillet cambia nel giugno 2013: dopo una vita a difendere le porte di Monza, Treviso, Bari e Bologna, il portiere belga aveva appena disputato una stagione più che buona col Torino. Si era accasato in Piemonte un anno prima firmando un contratto triennale: purtroppo per lui il l 6 giugno sul filone Bari-bis del calcioscommesse subì un deferimento per illecito sportivo e poco più di un mese veniva squalificato per 3 anni e 7 mesi. Solo nel gennaio scorso aveva visto la sua condanna venire ridotta a 13 mesi di stop forzato, consegnando la porta del Toro al collega Padelli.
Quest’anno, scontata la squalifica, si sta riprendendo quanto la giustizia sportiva gli aveva tolto e dopo tanto si è ritrovato di nuovo titolare in una partita di Serie A; già dieci giorni fa aveva messo i guantoni per giocare nel “suo” Belgio contro il Bruges in Europa League, mister Ventura gli ha dato fiducia anche oggi contro la Fiorentina. E l’agile portiere di Liegi ha ripagato la fiducia compiendo tre interventi miracolosi, bucato solo da Babacar in un’azione in cui non aveva grandi colpe; a fine partita la sua felicità era palese:
“Ero titolare, poi sono stato fuori per un anno e la squadra è andata in Europa. Padelli aveva cominciato il campionato e io sono stato al mio posto lavorando nell’ombra. Oggi il mister mi ha dato la possibilità come a Bruges e vedremo. Si riparte da martedì, nessuno mi ha promesso niente. Quando tocchi il fondo poi risalire è sempre difficile. Ci ho sempre creduto e ho aspettato il mio momento con serenità. Ho dato l’anima e adesso c’è da continuare per farmi trovare pronto. Il pubblico? Emozioni forti, è anche questo il bello del calcio. Tanti applausi, bellissimo. La squalifica? Tutti possono parlare, tutti possono pensare quello che vogliono, ma solo io so quello che ho passato. Sono vicende brutte, difficili da gestire. Da fuori è facile giudicare”.
Dovrà ringraziare indubbiamente Ventura che lo aveva avuto a Bari e lo aveva di nuovo voluto alle sue dipendenze in granata, così oggi ha spiegato il suo inserimento ai danni di Padelli, addirittura neanche convocato:
“Padelli non è stato convocato per capire se era il caso di staccare un attimo la spina, gli episodi lo hanno toccato, bisogna dargli il tempo per ritrovare la serenità mentale. Quando lui sarà pronto lo rivedremo tra i pali. Gillet? Abbiamo la fortuna di avere due portieri molto validi, il belga quest’oggi ha fatto molto bene. Penso sarà titolare anche contro il Copenaghen, aspettiamo Padelli ma sappiamo che Gillet può fare bene anche in Europa”.
A 35 anni non è ancora tempo per appendere i guantoni al chiodo, non per Gillet che ha ancora voglia di essere protagonista tra i pali.
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