Il Torino è forse la squadra italiana attualmente più attiva in fase di mercato, con Urbano Cairo e Gianluca Petrachi che hanno l’agenda fittissima per costruire una rosa che con grande probabilità fra meno di due mesi sarà già impegnata con partite ufficiali visti i preliminari di Europa League; operazioni in uscita, operazioni in entrata, tra rinnovi e riscatti, il popolo granata sta faticando a tenere a mente tutto quello che occorre alla squadra per migliorare dopo il sorprendente, e va da sé ottimo, campionato disputato dai ragazzi di mister Ventura. Ceduto Immobile, con l’avallo della Juventus, al Borussia Dortmund e impegnatissimo per respingere gli attacchi della Roma (e non solo) che vuole a tutti i costi Alessio Cerci, sempre per quanto riguarda il mercato in uscita i granata devono anche cedere almeno due extracomunitari per far spazio a due dei tre nuovi acquisti già ufficializzati. Con grandissima probabilità saluteranno la truppa i vari Rodriguez, Vesovic e Barusso (tutti extracomunitari), dentro invece tre innesti di cui si dice un gran bene che rispondono al nome di Pontus Jannson, Bruno Peres e Josef Martinez. Andiamo con ordine e presentiamoli uno ad uno.
Pontus Jannson è un difensore centrale di 23 anni di nazionalità svedese; arriverà sotto la Mole a parametro zero dal Malmoe, squadra in cui tutt’ora sta giocando il campionato svedese: 194 centimetri per 89 chilogrammi è il classico stopper scandinavo di grande presenza (come i vari Antonsson, Granqvist, Mellberg e compagnia cantante), tra l’altro già nel giro della Nazionale con la quale ha giocato sei partite. Sarà a disposizione di Ventura dal primo agosto ma l’affare è stato ufficializzato da più di un mese, ha firmato un contratto fino al 2018: il suo arrivo in granata non è casuale, visto che ha lo stesso agente (l’ex romanista Martin Dahlin) di un altro svedese già presente in rosa cioè Alexander Farnerud. Per di più la scommessa Jannson vuole ripercorrere un vero e proprio colpo fatto dalla dirigenza la scorsa estate quando fu acquistato un giovane difensore di prospettiva di nome Nikola Maksimovic che dopo qualche mese di ambientamento ha guadagnato la fiducia incondizionata di tifosi e tecnico.
Il secondo colpo è quello di Bruno Peres, terzino destro brasiliano che può disimpegnarsi senza particolari problemi anche a sinistra: è un ’90 il cui nome un paio di anni fa era sul taccuino di alcune grandi squadre europee (molti dei suoi assist erano decisivi per mandare in gol Neymar), salvo poi perdersi un po’ per strada complici anche alcuni problemini fisici. Cairo ha dovuto sborsare 5 milioni di euro, per il giocatore contratto quinquennale (a 450mila euro a stagione), la sua firma è attesa in questi giorni ma non ci sono possibilità che l’affare possa saltare; l’ex difensore della Roma Carlos Zago ne parla così a Tuttosport:
“Il Torino ha fatto un ottimo affare, è un grande colpo, perché parliamo di uno dei migliori laterali del Brasile, specialmente in fase offensiva. Per quella difensiva servirà un po’ di pazienza, deve crescere sotto tale aspetto. Avrà tuttavia la possibilità di lavorare con uno dei migliori tecnici italiani come Ventura, un allenatore che stimo molto”.
Non è finita qua perché ieri è stato praticamente chiuso un altro colpo, anche questo per circa 5 milioni di euro: per l’attacco in cerca di gol europei ecco Josef Martinez, il primo venezuelano della storia del club. Ventuno anni, nazionale (ha già fatto gol con la maglia del Venezuela), ha speso gli ultimi due anni tra Thun e Young Boys e il Toro lo ha prelevato proprio dal club svizzero di Berna. Non è stata un’operazione semplice per le richieste dell’entourage del giocatore e la corte serrata dello Sporting Lisbona, la dirigenza granata ha però dimostrato di aver fatto il salto di qualità lavorando nell’ombra assicurandosi così un prospetto potenzialmente utilissimo. Martinez è molto contento di trasferirsi nel capoluogo piemontese:
“Farò le visite mediche, non vedo l’ora di firmare. Ho solo 21 anni, ma posso assicurare che ho la fame giusta per fare il salto decisivo: sono un gran lavoratore e il Toro è l’occasione della vita. Sono un attaccante moderno, ambidestro: posso giocare in tutte le posizioni. Nonostante sia alto un metro e 72 sono dotato di una buona elevazione. Per noi sudamericani il vostro Paese è qualcosa di speciale, meraviglioso: fin da piccolo seguivo le partite della serie A. Poi mi hanno detto che Torino è bellissima, per certi versi una piccola Svizzera. Non vedo l’ora di girare per la città: la prima cosa che farò sarà respirare un po’ d’aria granata allo stadio”.
Insomma, cantiere Torino che non vuole di certo fermarsi qua: i riscatti di Kurtic e Maksimovic sono tasselli importanti tanto quanto i rinnovi di Moretti e Glik. Il tutto in prospettiva di una stagione, la prossima, in cui tutti, dai tifosi ai magazzinieri, vogliono confermarsi ad alti livelli.
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