Dal Paris Saint-Germain con furore. Cioè sul mercato e con la voglia di andare a riscattarsi (non certo economicamente) altrove. I protagonisti sono Ezequiel Lavezzi e Javier Pastore, argentini non ancora “spremuti”, che in Francia ci sono finiti per una serie di dinamiche strane e aggressive del petro-mercato ma che lì non hanno fatto breccia oltre a non essersi innamorati del calcio francese e forse neppure della tanto acclamata capitale transalpina. Per di più, ora anche il club progressivamente sta mollando la presa su entrambi, con segnali inequivocabili: insomma, Lavezzi e Pastore sono informalmente sul mercato e a drizzare le orecchie sono ovviamente le cosiddette inglesi anche per questione di budget.
Soprattutto su Lavezzi, a meno che Mazzarri non convinca Thohir come provò a convincere Moratti (ma Mazzarri deve convincere prima il magnate sotto tanti altri profili, a quel che si dice), esiste già l’avvoltoio di turno: si tratta del Tottenham, nella persona di Baldini più che del tecnico Villas-Boas. L’ex partenopeo sarebbe la pedina ideale per far crescere un reparto che ha bisogno di un uomo che spacchi le partite, giocando in verticale e preferibilmente da destra. Diverso da Lamela, sempre che l’allenatore portoghese accetti l’inserimento (lui ha una predilezione per i brasiliani piuttosto che per gli argentini… ecco perché insiste per Damiao in sostituzione di Adebayor) che comunque al club andrebbe a costare almeno 20 milioni di cartellino. La proposta ufficiale manca, ma le diplomazie si sono mosse. E quel che è più clamoroso, è che si muovono anche già con l’idea di poter far qualcosa a gennaio (calciatore permettendo).
Su Pastore invece la situazione è più aperta ma anche più complessa. Ormai l’ambiente è totalmente disamorato e il PSG aspetta soltanto l’offerta giusta. Non sarà semplice, perché fu strapagato e l’ingaggio spaventa anche i più fini estimatori dell’ex fantasista del Palermo. Tipo il Milan, per esempio. O anche solo l’Atletico Madrid. C’è però una voce interessante che porta a Firenze: dopo Gomez, sarebbe Pastore il grande colpo che Pradè vorrebbe regalare al tecnico e alla piazza. Certamente uno che nel campionato italiano sa come ci si muove, certamente un talento (anche poco bizzoso), certamente un calciatore che può fare la differenza anche se sul modulo può avere un peso decisivo concedendo poche alternative. Il costo? Scende di giorno in giorno, addirittura si possono impostare formule super-vantaggiose. I francesi spingono per un’uscita che tolga anche un certo peso fiscale e trattano anche prestiti con diritto di riscatto, forse anche non superiore ai 15 milioni di euro. Un affarone, sulla carta.
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