Erick Thohir, presidente dell’Inter, stacca un assegno da 60 milioni e sogna Yaya Touré. Scartato il bond che non aveva attirato sufficienti interesse, il patron nerazzurro ha attivato personalmente un finanziamento che consenta all’Inter di rispondere alle impellenze della gestione ordinaria ed eventualmente straordinaria del club. C’è da far fronte ad alcune scadenze e alla prossima campagna acquisti che sarà finanziata inevitabilmente anche con le cessioni, visto che i risultati sportivi non hanno portato sin qui in cassa nemmeno un euro.
Il primo obiettivo per la prossima estate è Yaya Touré, esperto centrocampista ivoriano del Manchester City vero e proprio pallino di Roberto Mancini, che lo ha allenato già durante la propria esperienza in Inghilterra. Il tecnico di Jesi sta lavorando di diplomazia con telefonate ed Sms per convincere il calciatore a sposare il progetto nerazzurro e lo scorso 18 marzo il dt Piero Ausilio si è recato a Barcellona in occasione dello scontro Champions contro il Manchester City. Con l’agente di Touré, Dimitri Seluk, si sarebbero poste le basi per l’operazione, che sarà oliata in una serie di prossimi incontri con lo stesso procuratore.
Il primo vertice, inizialmente bollato come interlocutorio, secondo quanto scrive oggi ‘La Gazzetta dello Sport’, sarebbe stato invece molto importante: si sarebbe parlato della possibilità di spalmare il faraonico ingaggio su più anni, oltre al fatto che Touré sarebbe posto letteralmente al centro del progetto di Mancini, uomo simbolo in campo e anche dal punto di vista del marketing per promuovere il marchio del club nel mondo. Da qualche giorno, Mancini ha smesso di parlare in prima persona del calciatore, segno che probabilmente si vuole proseguire la trattativa con maggiore discrezione, senza dimenticare, però, che c’è anche da fare i conti con la volontà del Manchester City. E Mansour per ora non pare orientato a fare sconti sul cartellino.
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