Interviene anche Giovanni Trapattoni sulla polemica che si è sviluppata negli ultimi giorni tra Fabio Capello e Antonio Conte. L’allenatore della Juventus non a caso aveva tirato in ballo proprio il Trap indicandolo come esempio di correttezza nei suoi confronti – insieme a Marcello Lippi – a dispetto invece del comportamento di Capello. L’attuale ct della Russia aveva criticato il tecnico salentino per la decisione di punire i calciatore bianconeri all’indomani del pareggio contro il Verona cancellando il giorno di riposo. Conte aveva replicato in modo molto aspro dicendo che a casa di Capello c’è puzza. Eppure l’allenatore goriziano aveva tentato di gettare acqua sul fuoco con una dichiarazione – antecedente alla replica di Conte – distensiva, nella quale riconosceva pienamente i meriti del mister bianconero.

Oggi a Tuttosport Trapattoni ha rimbrottato entrambi i colleghi:

Sulla polemica hanno sbagliato entrambi, L’Avvocato e Boniperti mi hanno sempre insegnato a guardare in casa mia e a rispondere con i fatti. Ma Antonio può regalare ai bianconeri un altro scudetto e l’Europa League. La sua è carica, non rabbia. Antonio sa di vivere un momento delicato e decisivo. Per un allenatore è fondamentale mantenere sempre la giusta tensione. A ridosso del rettilineo sorridere è difficile. Anche io, in questi momenti, andavo ai 320 all’ora. Anche se una certa etica non deve mai venir meno tra colleghi, oltretutto vincenti. Sono stati entrambi inopportuni. Un fatto umiliante e deprecabile, nonostante qualche straniero si sia abituato a offendere gli altri allenatori.

Il riferimento è a Josè Mourinho? Il Trap non si è sbilanciato facendo notare al giornalista che “il nome lo fa lei, non io”, eppure che l’allenatore in questione sia il portoghese non vi sono molti dubbi. Trapattoni, ad oggi senza incarichi dopo l’addio all’Irlanda, ha aggiunto quello che appare un vero e proprio consiglio nei confronti di chi oggi siede sulla panchina della Juve:

L’Avvocato spesso ripeteva una frase: offendono chi possono, non chi vogliono. Se sei attaccabile, sei attaccabile. Ma se non lo sei, te ne devi fregare. E tirar dritto per la tua strada. Io mi sono sempre chiuso nello spogliatoio rispondendo in campo, con i fatti. Le parole servono ai giornali, non ai protagonisti.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG


Rassegna stampa 19 febbraio 2014: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

Materazzi attacca Lucio: “Ritirati”, “Sei represso” la replica