Milan
Tutta la solitudine di Fonseca
L’allenatore rossonero non se la passa bene nonostante prima della sconfitta di venerdì scorso pareva aver evitato il momento negativo.
In un contesto sportivo in cui la coesione di squadra e il supporto reciproco tra gli elementi che la compongono sono fondamentali per ottenere successi e superare le avversità, la situazione che si sta vivendo al Milan sotto la guida di Paulo Fonseca sembra narrare una storia differente.
La recente sconfitta contro l’Atalanta e le conseguenti dichiarazioni dell’allenatore portoghese hanno acceso i riflettori su un clima di tensione che va oltre il semplice risultato sportivo, evidenziando profonde crepe tra la guida tecnica, i giocatori e la dirigenza del club rossonero.
Il brutto precedente
La situazione attuale evoca i fantasmi di una sconfitta passata, il 5-0 del 2019, da cui il Milan seppe reagire mirando al successo dello scudetto nel 2022. Tuttavia, le basi su cui costruire una simile risalita sembrano ora meno solide, con una squadra che vive un momento di incertezza non soltanto sui risultati ma soprattutto sulla coesione interna e sul rapporto con l’allenatore. In uno sport in cui il morale e la fiducia reciproca rivestono un ruolo cruciale, il Milan sembra dover prima riconquistare sé stesso prima di poter puntare a obiettivi più ambiziosi.
L’attacco
Dopo la sconfitta patita contro l’Atalanta, l’allenatore ha espresso con forza le proprie critiche nei confronti dell’arbitraggio di La Penna soprattutto per l’episodio del gol contestato realizzato dall’ex rossonero De Ketelaere.
Disaccordo
Queste dichiarazioni, però, anziché consolidare un fronte comune all’interno dello spogliatoio, sembrano aver allargato il solco tra Fonseca e alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi, come Morata e Reijnders, i quali non hanno esitato a prendere le distanze dalle controversie arbitrali sottolineate dal loro allenatore.
Divergenze
L’appoggio della dirigenza, fondamentale in momenti di crisi, sembra far difetto a Fonseca, almeno stando a quanto percepito dall’ambiente e riportato soprattutto da Repubblica. La mancanza di una dichiarazione pubblica di sostegno, così com’era avvenuto anni addietro con Pioli in circostanze simili, segnala un cambiamento di atteggiamento all’interno della società.
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