Le preoccupazioni di Erick Thohir per i risultati sportivi dell’Inter sono strettamente legate alle questioni economiche della società nerazzurra. Il nuovo patron nerazzurro è da mesi alla ricerca di banche disposte ad aiutarlo a ripianare i debiti lasciati dalla gestione Moratti, superiori ai 200 milioni di euro. La qualificazione all’Europa League sarà fondamentale per non dover rivedere i piani presentati agli istituti di credito ai quali Thohir ha bussato assieme al dg Marco Fassone. Da qui il nervosismo per le ultime tre prestazioni della squadra di Mazzarri, che ha raccolto due pareggi e una sconfitta: troppo poco per una squadra che ha come obiettivo quello di tornare al vertice nel giro di un paio di stagioni.
La ricostruzione sta creando più problemi di quanto Moratti prima e Thohir poi avrebbero immaginato e ancora una volta il mese di aprile sarà decisivo: lo scorso anno disse male, ora Mazzarri è chiamato a non ripetere più gli errori delle ultime settimane, altrimenti per lui potrebbe finire veramente male. Il presidente nerazzurro rientrerà a Milano nelle prossime ore e domenica assisterà a Inter – Bologna: non prima però, di aver effettuato tutti gli incontri con banche, partner e istituzioni attualmente in agenda. L’obiettivo primario di questo viaggio in Italia è quello di dare un’accelerata al ripianamento dei debiti e agli investimenti e secondo ‘Il Messaggero’ qualcosa di grosso sarebbe già nella pentola bollente.
Unicredit, l’istituto bancario che da anni ha in carico una grossa fetta di quote azionarie della Roma, sarebbe pronta a garantire 250 dei 300 milioni di euro richiesti dal tycoon indonesiano. Insomma, come il collega giallorosso James Pallotta, anche Thohir dovrà sedersi attorno ad un tavolo con Unicredit per risollevare le sorti dell’Inter. Il presidente del club milanese si era rivolto a Goldman Sachs per reperire le fonti che gli sono necessarie e in un primo momento sembrava sarebbero state le banche indonesiane a farsi carico dei debiti e del patrimonio dell’Inter, riservati alla famiglia Moratti fino al 27 aprile. Entro quella data, dovrà sciogliersi il nodo e il tempo stringe.
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