Aggiornamento – Riccardo Messa, il montatore arrestato il 28 novembre nei pressi dell’Hard Rock Cafe, è tornato libero dopo i problemi legati al pagamento della cauzione. «Finalmente il bonifico è arrivato – ci dice Parenti al telefono – Riccardo sta tornando a casa». –
Le ultime tre istanze di scarcerazione presentate dai legali dei tifosi ancora in carcere sono state respinte e Matteo, Alberto e Daniele (questi i nomi dei ragazzi) trascorreranno, probabilmente, il Natale nel carcere di Bialoleka. Lo ha confermato all’Adnkronos l’ambasciatore italiano a Varsavia Riccardo Guariglia, sottolineando di essere “pronto ad andare a visitarli in carcere il giorno di Natale“. Guariglia ha poi precisato che 18 dei 22 tifosi che erano “fisicamente in carcere” sono già tornati in Italia, mentre “l’ultimo arriverà domani (oggi, ndr)“.
LE TESTIMONIANZE DEGLI ALTRI TIFOSI RILASCIATI
Dodici tifosi che non erano stati ancora condannati, ha ricordato l’ambasciatore, “hanno potuto patteggiare e poi sono stati rilasciati pagando delle multe“, mentre dei “dieci già condannati in primo grado: 7 sono usciti, sono stati messi in libertà sotto cauzione“. Di altri tre tifosi, invece, “il giudice ha respinto l’istanza di conversione della pena detentiva in libertà sotto cauzione. Oggi ne rimangono tre nel carcere di Varsavia, ma gli avvocati sono al lavoro“.
Foto – Gli striscioni delle tifoserie d’Europa per i laziali in carcere
Un quarto cittadino italiano è ancora detenuto. Si tratta di Riccardo Messa, operatore televisivo del programma di Italia 1 “Le Iene”. E’ stato condannato a sei mesi di reclusione. Nelle ore successive all’arresto gli fu trovato nel giacchetto un bite dentale. Si tratta di un apparecchio che viene utilizzato durante il sonno dalle persone affette da bruxismo (una contrazione della muscolatura masticatoria che porta al digrignamento dei denti, ndr). Lo hanno accusato pensando che fosse un paradenti da rissa, motivo per cui gli è stata aumentata la pena.
Riccardo, tifoso interista, nonostante l’accettazione da parte del Tribunale della scarcerazione dietro il pagamento di una cauzione di 30.000 szlote (circa 7.200 euro), non è stato ancora rilasciato. Davide Parenti, l’ideatore della trasmissione televisiva, ha spiegato la situazione in un’intervista a “Il Tempo”:
“Non appena ricevuta la notizia della possibilità di tirare fuori Riccardo dalla galera, non ci abbiamo pensato un attimo e, utilizzando un fondo costituito da tutti noi de “Le Iene”, abbiamo dato mandato alla banca di effettuare un bonifico alla cancelleria del tribunale polacco, ma venerdì ci è stato comunicato che i soldi non erano ancora arrivati e che, quindi, Riccardo veniva trattenuto in cella come “garanzia”. A quel punto ci siamo subito attivati contattando l’agenzia dell’Istituto di Credito al quale ci eravamo rivolti che, dopo una serie di verifiche, ci ha assicurato invece che il bonifico era giunto a destinazione. Abbiamo cercato di raccogliere altri soldi contanti. Operazione non facile, in quanto le banche erano chiuse e abbiamo dovuto fare una colletta tra tutti i dipendenti. Ma ce l’abbiamo fatta. Uno zio del giovane operatore televisivo è volato a Varsavia con un bagaglio a mano contenente ottomila euro in contanti. Come un mafioso, ora voglio proprio vedere se troveranno qualche altro cavillo per continuare a tenere “sequestrato” Riccardo”.
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