Ancora buu razzisti nel campionato italiano e ancora un tentativo, probabilmente peggiore degli insulti stessi, di difendere l’indifendibile. Ieri sera, durante il posticipo della 3a giornata di Serie A tra Hellas Verona e Milan, i tifosi di casa hanno fatto oggetto il centrocampista del Milan, Franck Kessie, di buu razzisti. E non è tutto, perché chi era allo stadio ha udito chiaramente anche cori contro Gianluigi Donnarumma per via delle sue origini campane. “I ‘buuu’ a Kessie? Gli insulti a Donnarumma? Forse qualcuno è rimasto frastornato dai decibel del tifo gialloblù”, si difende il club veronese tramite il proprio profilo Twitter ufficiale.
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Già l’incipit del tweet lascia intendere la natura della difesa scelta dall’Hellas Verona, che somiglia molto a quella utilizzata qualche settimana fa dagli stessi tifosi dell’Inter per “coprire” i buu razzisti nei confronti di Lukaku da parte dei tifosi del Cagliari. “Cosa abbiamo sentito noi? – insiste il Verona con un altro tweet – Fischi, inevitabili, per decisioni arbitrali che lasciano ancora oggi molto perplessi, e poi tanti applausi, ai nostri “gladiatori”, a fine gara. Non scadiamo in luoghi comuni ed etichette ormai scucite. Rispetto per Verona e i veronesi”.
Insomma, chi era allo stadio, ma anche coloro che li hanno uditi chiaramente dal divano di casa propria in diretta TV ha male interpretato: al Bentegodi di Verona non ci sono stati episodi di razzismo, né insulti di discriminazione territoriale.
I ‘buuu’ a Kessie? Gli insulti a Donnarumma? Forse qualcuno è rimasto frastornato dai decibel del tifo gialloblù. Cosa abbiamo sentito noi?
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) September 16, 2019
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