Quella vissuta sabato scorso a Dimaro da Juan Camilo Zuniga è stata certamente una situazione imbarazzante: il colombiano, a differenza dei suoi compagni di squadra (e nonostante l’aiuto di alcuni di essi), non ha partecipato al coro intonato dai tifosi del Napoli “chi non salta juventino è”, provocando la reazione di una parte della tifoseria azzurra. La quale, infatti, ha sul momento invitato l’esterno a “saltare con noi” e successivamente, nel corso dell’allenamento della domenica, ha riservato al calciatore cori più espliciti ‘spingendolo’ verso la Juventus (“Oh, Zuniga vattene a Torino. Non ti vogliamo”).
L’episodio evidentemente è collegato alle voci di mercato secondo le quali Zuniga, in scadenza con il club azzurro nel 2014, vorrebbe trasferirsi a Torino. Come noto l’intenzione di Aurelio De Laurentiis è quella di trattenere il calciatore, con il quale però è complicato trovare una accordo sull’ingaggio in prospettiva del prolungamento del contratto.
Qualche ora dopo anche in casa Juventus è stato vissuto un episodio che segnala quantomeno nervosismo. Protagonista, nel penultimo giorno di ritiro a Chatillon, Mirko Vucinic. Il montenegrino, infatti, a metà della seduta pomeridiana, non ha gradito le provocazioni che un tifoso sugli spalti gli ha dedicato e così ha interrotto momentaneamente l’allenamento portandosi minacciosamente davanti alla recinzione che separa il campo dalle tribune per dare vita ad un plateale diverbio.
A riportare la calma ci hanno pensato Storari, Motta, Carrera, il team manager Fabris e il medico Stesina, che hanno convinto l’ex attaccante di Lecce e Roma a tornare sul terreno di gioco.
In questo caso l’episodio non ha avuto conseguenze: dopo una decina di minuti i tifosi hanno intonato un coro in favore di Vucinic, il quale a fine allenamento si è concesso agli autografi e si è scusato con il tifoso con cui aveva battibeccato.
Il futuro dell’attaccante resta comunque in bilico anche alla luce dell’arrivo di Tevez e Llorente. Il reparto avanzato va sfoltito e se né Quagliarella né Matri partiranno toccherà per forza di cose a Vunicic.
A chiudere la rassegna di contestazioni estive vissute nel week-end che ci siamo appena lasciati alle spalle non può mancare quella di una parte dei tifosi romanisti nei confronti di Pablo Daniel Osvaldo. L’attaccante italo-argentino nelle ultime ore si è beccato prima l’appellativo di ‘codardo’ e poi, ieri, di ‘verme’. Infatti in Val Pusteria è comparso uno striscione con scritto “indichi, minacci, punti il dito… Osvaldo verme rifardito!”. Anche in questo caso la situazione – che comunque va avanti da molti giorni e che in maniera evidente disturba l’ambiente giallorosso – è stata chiusa in maniera positiva, grazie anche alla decisione di Totti di lasciare al suo compagno di squadra la battuta del rigore nell’amichevole disputata nel pomeriggio contro il Bursaspor, durante la quale, manco a dirlo, lo stesso Osvaldo aveva subito ulteriori contestazioni.
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