No, William Gallas non è mai stato un personaggio banale: nato pochi chilometri ad ovest di Parigi nel 1977, dopo l’esplosione in patria con Caen e soprattutto Marsiglia, sposò la causa londinese diventando perno e pilastro delle tre squadre più prestigiose della capitale. Prima il Chelsea con cui si confermò campione di livello mondiale, quindi l’Arsenal con la numero 10 sulle spalle pur giocando al centro della difesa, infine il Tottenham, prima di svernare per una stagione appena in Australia, nel Perth Glory, diventando peraltro il primo e unico calciatore transalpino a giocare a quelle latitudini.
Ebbene, quest’anno era rimasto senza squadra e ieri a L’Equipe ha rilasciato un’intervista in cui ha annunciato la fine della sua carriera agonistica:
“È qualcosa che non è facile annunciare. Spesso una persona si ripete di poter continuare per sempre, ma credo che oggi non posso più”.
Personaggio sopra le righe ma sostanzialmente corretto, di certo non le ha mai mandate a dire: ha avuto rapporti burrascosi con Arsene Wenger e Raymond Domenech, due connazionali, ma in campo non ha lasciato un centimetro agli avversari. Lo conoscono e lo ammirano in Francia, avendo vestito per 84 volte la maglia della Nazionale Bleu (suo il gol decisivo contro l’Irlanda per approdare ai Mondiali sudafricani nella famosa partita col fallo di mano di Henry) e giocando da titolare la finale mondiale contro l’Italia. Dopo 19 anni di professionismo ad alti livelli, dunque stacca la spina: non sapremo a cosa si dedicherà, di certo avrà più tempo da spendere con la moglie Nadege e con i loro 4 figli.
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