Zdenek Zeman al Barcellona voi ce lo vedete? Ebbene, il tecnico del Cagliari è stato vicinissimo a firmare con i blaugrana diversi anni fa. La rivelazione la fa lo stesso allenatore ex Roma e Lazio nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo ‘Marca’. E non è tutto: parlando ai giornalisti iberici, il boemo afferma di essere convinto che ci sia ancora doping nel calcio, nonostante ormai non se ne parli da anni. Grande accusatore della Juventus, Zeman rimane un personaggio sempre sopra le righe, uno che quando parla fa sempre molto rumore, anche se su quanto afferma si potrebbero fare diversi appunti.
“Anni fa fui contattato dal Barça – rivela Zeman – , parlammo ma poi non siamo arrivati alla definizione del contratto. Ho vinto poco in carriera? Vincere non è importante, un allenatore deve pensare a migliorare i calciatori a sua disposizione”.
Un’affermazione non proprio nuova, quella di Zeman, che già in passato aveva rivelato di essere stato vicino ad allenare qualcuno dei top club europei, ma “qualcuno” non ha voluto che ciò accadesse. Dopo essere diventato un “mago” con il calcio offensivo dell’ormai celeberrimo Foggia, Zeman ha avuto importanti occasioni di fare il salto di qualità, ma le ha sempre fallite. Le uniche due esperienze all’estero, al Fenerbahce e alla Stella Rossa di Belgrado, si sono concluse con altrettanti allontanamenti per motivazioni di varia natura. In Italia Zeman è uno degli allenatori più esonerati della storia recente, ma come ha avuto modo di ribadire al processo di Calciopoli a Napoli – dove non ha fatto di certo una bella figura – molti di essi non li riconosce poiché “causati dal sistema”.
Zeman è convinto che qualcuno lo facesse assumere consigliandolo ad alcuni club per poi farlo esonerare, facendogli comunque percepire lauti stipendi “da disoccupato”. Una tesi mai provata, così come quella che vedrebbe lo stesso sistema come causa del suo mancato ingaggio da parte di un grande club europeo. Quanto ad un altro dei suoi cavalli di battaglia, il doping, Zeman è convinto che ci sia ancora chi faccia uno di sostanze vietate, pur non facendo alcun nome:
“Penso che ci sia ancora il doping nel calcio. Sono sempre stato contro a queste cose, nello sport dovrebbe prevalere il merito. E’ necessario allontanare coloro che non si sentono bravi e ricorrono alle sostanze per migliorare. A me – prosegue – la salute dei giocatori interessa molto e dormo tranquillo: ci sono calciatori che sono morti per vincere una sola partita in più. Chi ne è responsabile, non ha aiutato il calcio a crescere”.
Un colpo nel mucchio, che se non supportato da prove, è destinato a rimanere tale.
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