È stata resa nota quella che è la decisione in merito alla situazione di Zinedine Zidane, allenatore della seconda squadra del Real Madrid, il Castilla. Il giudice Francisco Rubio ha stabilito che il francese dovrà stare lontano dalla panchina per tre mesi, per aver ricoperto il ruolo di allenatore senza aver conseguito il patentino di terzo livello, obbligatorio per esercitare la professione dalla terza serie in su, fino alla Liga. La stessa sanzione è stata comminata anche a Santiago Sanchez, colpevole di aver fatto da prestanome, ufficialmente era lui il tecnico, in pratica però la squadra veniva gestita dall’ex fuoriclasse.

Tutto è nato qualche mese fa in seguito ad una denuncia di Miguel Galán, rappresentante degli allenatori e diretto del CENAFE, il Centro Nazionale per la Formazione degli Allenatori. Zidane ha respinto ogni accusa fin dall’inzio spiegando come tutto nascesse a causa dell’invidia da parte di alcuni suoi colleghi. In effeti Zizou sta seguendo il corso da allenatore in Francia dal 2012 ed è in attesa che la Federazione francese approvi la sua documentazione in merito alle 360 ore obbligatorie di pratica che lui ha sostenuto in questi anni. L’ex calciatore ha spiegato come in Spagna avrebbe potuto impiegare meno tempo, per la precisione trenta giorni, per conseguire il patentino richiesto, ma ha scelto il suo paese di origine perché è lì che si è formato come calciatore.

Adesso il club della capitale può presentare ricorso prima al Comitato d’Appello e poi, in ultima istanza, Tribunale Amministrativo dello Sport. Questi due organi avranno il compito di esprimersi in merito a questa vicenda ed eventualmente emettere una sospensiva, solo in questo caso Zidane potrà continuare ad allenare il suo Castilla. Altrimenti dovrà rassegnarsi e interrompere la sua giovane carriera da allenatore per qualche mese, in attesa di ottenere la certificazione richiesta dalla federazione spagnola. Il campione, prima della sentenza di oggi, si è detto fiducioso e conta sul sostegno del suo club, ora però per lui le cose si complicano a meno che dalla Francia non accelerino i tempi della burocrazia.

Colpisce in ogni caso la severità del giudice spagnolo, considerato lo spessore del personaggio e soprattutto il fatto che in fondo il francese sta guidando una squadra di terza divisione. Secondo Zidane tutto nasce dall’invidia e dalla voglia di farsi pubblicità da parte di alcuni personaggi che non osano agire con lo stesso zelo nei confronti di altri colleghi meno famosi nella stessa sua condizione. Sarà, però per ora la legge è stata applicata alla lettera e sembra proprio che ci sia poco da fare.

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ultimo aggiornamento: 27-10-2014